CHI SIAMO
All’inizio del XIX secolo Francesco Ruffo della Scaletta, figlio secondogenito del Principe Vincenzo, alla morte di questo ricevette in denaro la quota di legittima della successione mentre le proprietà immobiliari andarono al fratello primogenito, secondo la legge vigente nel Regno delle Due Sicilie.
Per motivi oggi sconosciuti, decise di investire l’eredità acquistando una vasta tenuta nella Conca Ternana.
Alla fine dell’Ottocento, la nuora di Francesco. Maria Pia Gerini, insieme al marito Alfonso, comprò il palazzo Conestabile della Staffa nel centro di Narni, il borgo sottostante la Rocca di Albornoz, già caserma dell’Armata Pontificia, nonché altri poderi sulle colline verso Otricoli ed il Lazio.
L’azienda, ancorché divisa in due parti separate da oltre dieci chilometri, comprendeva circa sessanta poderi concessi a mezzadria, oltre a numerosi immobili urbani.
Nel periodo fra le due guerre mondiali vari premi vennero riconosciuti all’azienda ora amministrata da Michele, figlio di Alfonso e Maria Pia Gerini, fino a quando non ne venne estromesso a causa del rifiuto di iscriversi al Partito Nazionale Fascista.
Terminata la guerra, l’azienda fu dichiarata “azienda modello”. E lo era davvero: fu installato uno dei primi impianti di irrigazione a pioggia, venne iniziata la coltivazione del tabacco, pur in regime di monopolio, tanto che l’agente della Guardia di Finanza addetto al controllo delle foglie in essiccazione poteva perquisire le donne che vi erano impiegate!
Furono restaurate numerose case coloniche, ampliati vigneti ed oliveti, ma già allora i ripetuti terremoti danneggiarono le prime e la gelata del 1956 i secondi.
I tempi erano cambiati, la mezzadria, in crisi, occorreva reagire, e reagì Rufo, figlio di Michele, il quale con l’assenso di questo, riuscì a risolvere tutti i rapporti mezzadrili, senza dover intentare o subire alcuna causa, trasformando la conduzione da tradizionale a moderna, estendendo l’impianto di irrigazione, ampliando la coltivazione del tabacco, incrementando la stalla con numerose vacche da latte, acquistando nuove macchine agricole.
Furono anni, gli Ottanta e i Novanta del Novecento, di grande sviluppo, anche per quanto concerne i vigneti rinnovati secondo i più moderni criteri della tecnica agraria.
La qualità del vino prodotto in azienda migliorò progressivamente, e la vendita diretta fu notevolmente incrementata quando molti consumatori iniziarono ad approvvigionarsi soltanto presso aziende di sicura affidabilità.
Dopo la scomparsa di Rufo, il fratello Carlo, in attesa che il proprio figlio Rufo conseguisse la Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie e la necessaria esperienza, continuò la politica aziendale che tanto successo aveva avuto.
Ma i tempi erano ancora cambiati: trasformata la Politica Agricola Comune in senso sfavorevole agli agricoltori, venuto meno il contributo europeo alla coltivazione del tabacco, restava soltanto l’incremento qualitativo: si trasformò la stalla per allevare Chianina IGP e tenacemente si perseguì il miglioramento dei vigneti e degli oliveti.
Ma la grande crisi economica del 2008 rese ardua la prosecuzione dell’attività aziendale, col mercato vinicolo crollato ed i prezzi dei cereali in picchiata.
La salvezza fu trovata nell’installazione di un impianto di produzione di Biogas, per la trasformazione del letame e dei cereali prodotti in azienda in energia elettrica da fonte rinnovabile.
Attualmente la situazione si è stabilizzata, tanto da consentire ulteriori investimenti in cantina e vigneti.
Oggi l’ azienda, guidata dalla sesta generazione di imprenditori, è entrata nel terzo secolo di vita con rinnovata fiducia nel futuro, continuando ad investire risorse ed energie, conservando ed aumentando i posti di lavoro ed il suo legame con il territorio, secondo l’orgogliosa tradizione della famiglia Ruffo della Scaletta.